Sede: Museo – Fondazione per l’arte, Bivongi (RC)
Conferenza stampa: lunedì 2 maggio ore 18.00
Inaugurazione: martedì 3 maggio ore 17.30
Durata: dal 4 maggio al 30 ottobre 2016
Contatti: doc@aminternational.it
Sito: www.aminternational.it
“Mostra per il centenario della Relatività Generale di Einstein”
Museo-Fondazione per l’arte - Bivongi (RC) 3 maggio-30 ottobre 2016
La struttura della Relatività Generale
&
Due progressioni teoriche: α) la costante gravitazionale λ; β) il principio della Koinzidenz
da
Collected Papers of Albert Einstein CPAE
A cura di
Armando Brissoni
La “svolta’’ centenaria
“La struttura della Relatività Generale, articolata in 14 “lemmi’’ di circostanziati studi e calcoli confluiti nella teoria definitiva dello 11 maggio 1916, è il frutto di un portentoso pensiero creativo, un fatto eccezionale memorabile nella storia dell’uomo che ha avuto il suo epilogo nella “svolta’’ definitiva per la conoscenza fisico-matematica dell’universo, per merito di Albert Einstein. Pertanto mi pare corretto ricordarla non come un volgare “centenario’’ ma quale autenticità storica che è la “svolta centenaria’’ piuttosto della comune data cronologica.
Le difficoltà sia per avvicinarla sia per studiarla, sono in certi punti persino insormontabili anche dopo lunghi anni di studio; inaccessibilità non dettata dalla impossibilità di capirla, ma per lo stupore creativo che genera studiandola. La successione logica e la connessione dei risultati, sono estesi in 22 §§, in cui l’affermazione teorica capitale e conclusiva recita “ Ein and der Sonne vorbeigehender Lichtstrahl erfärt demnach eine Biegung von 1,7”, ein am Planeten Jupiter vorbeigehender eine solche von etwa’’. ( In base a ciò [ cfr. equazione 74 e cioè C=2α /Δ = χΜ/2πΔ] un raggio di luce che passa nelle vicinanze del Sole subisce una deflessione di 1,7”; mentre un raggio di sole che passa nelle vicinanze del pianeta Giove subisce una deflessione di circa 0,02” ). (2). E qui non c’è logaritmo che tenga. A noi interessa la deflessione del raggio intorno al sole poiché non solo è stata la prima teorizzata ( sebbene intuita dal Keplero) ma è la più diffusa. Sono state ripetute più volte le misurazioni ed i risultati corrispondono all’unisono. Noi ci dobbiamo attenere al concetto fondamentale di Einstein cioè che un raggio di sole, o di luce, che attraversa un campo gravitazionale fatalmente si incurva. Dunque un raggio di luce ha la sua “massa’’.
Di qui tutte le conseguenze che sono nate nella cosmologia e vedremo, nella progressione teoretica-teorica, dove questo si può constatare …”
Su questi principi, tratti dall’introduzione alla mostra documentaria curata da Armando Brissoni, (Epistemologo, Membro effettivo della Vereniging Het Spinozahuis di Voorschoten, Olanda e Membro della National Geographic Society) si segue l’itinerario creativo einsteiniano che fondativamente inizia nel 1914, e attraverso altri incisivi scritti, si giunge ai punti chiave che portano alla conclusione definitiva del 1915-1916, attraverso un allestimento espositivo che si compone di cinque sezioni che rispettivamente accolgono:
1) il frontespizio de Il pensiero produttivo, che portò alla teoria della relatività e successivi “estratti” sulla sulla Elettrodinamica dei corpi in movimento e L’influenza gravitazionale sulla propagazione della luce;
2) la seconda sezione apre con il Saggio bimane Einstein-Besso sul movimento del perielio di Mercurio ed estratti sulla Relatività ante 1913 – dopo 1924 che riguardano la fondazione della generalizzazione della teoria della Relatività e la Teoria della gravitazione;
3) per proseguire (con la terza sezione) dedicata a I Fondamenti formali della Teoria della Relatività e addendum alla Teoria della Relatività Generale del 1915 e conseguenti “Considerazioni cosmologiche” con letture effettuate da Einstein all’Accademia Prussiana delle Scienze sulle onde gravitazionali;
4) nella quarta sezione sono esposti documenti sulla Relatività Generale del 1916;
5) per proseguire (nella sezione cinque) con i Rapporti tra Einstein con Leo Szilard e R. Oppenheimer, le bombe su Hiroshima e Nagasaki del 1945 ed i ricordi, dopo 70 anni del bombardamento.
Chiude la sezione uno scritto di A. Brissoni su Albert Einstein: a Pacifistic Man, pubblicato in The Federalist nel 1982; l’esposizione di alcuni testi rari su A. Einstein per concludere con la famosa frase “La natura è una dea scontrosa”.
In altra sezione a parte si mostrano articoli di stampa relative a Oscillazioni nello spazio e sull’annuncio ufficiale delle rilevazioni delle onde gravitazionali con l’osservazione di Marco Drago, ricercatore italiano, che per primo ha decifrato il segnale che fa la storia e che, a cento anni della Relatività, dà ragione ad A. Einstein.
In definitiva una mostra composita che per la scelta sistematica dei documenti e l’impostazione voluta da A. Brissoni, offre strumenti agli studiosi ed a quanti vogliono accostarsi allo studio ed alla ricerca, senza peraltro avere pretese “esaustive” come tiene a precisare lo stesso curatore.
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