Dal 5 all’8 giugno 2025 a Torino torna Archivissima, il Festival degli Archivi. Quattro giorni
per scoprire, raccontare, approfondire i patrimoni culturali, le collezioni, la storia degli
archivi. Il Festival 2025, ideato e sostenuto da Promemoria Group e organizzato
dall’associazione culturale Archivissima, sarà arricchito dalla programmazione di
Archivissima EXTRA. L’edizione 2025 sarà dedicata al tema “Dalla parte del futuro”. Il 6
giugno 2025 si svolgerà la decima edizione de La Notte degli Archivi che coinvolgerà gli
archivi di tutta Italia. La Notte degli Archivi, patrocinata dall’ANAI - Associazione
Nazionale Archivistica Italiana, rientra nel programma del Festival Archivissima.
Fondazione A.N.M.I.G. - Liguria, attraverso l’Archivio Storico della Sezione di Rapallo,
aderisce all’iniziativa attraverso la propria produzione originale L’ombra più lunga. Tre
documenti, una storia: A.N.M.I.G. 1945-1946.
Il progetto, a cura di Agostino Pendola (Presidente Regionale - A.N.M.I.G. - Liguria) e
Matteo Lenuzza (Direttore Culturale - A.N.M.I.G. Liguria), si configura come prima
partecipazione dell’ente alla manifestazione. Un’occasione, questa, scelta per presentare
pubblicamente il prezioso patrimonio archivistico dell’istituzione, che nei prossimi anni
sarà coinvolto nelle prime tappe di un lungo e specifico percorso di valorizzazione. Una
finalità che si realizzerà in collaborazione con Casa del Mutilato di Genova e una rete di
realtà locali impegnate nella conservazione e nella divulgazione storica. Andranno così a
configurarsi due orizzonti paralleli ma in stretto dialogo: il prosieguo della produzione di
eventi storico-artistici, legati alla Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea A.N.M.I.G.
e le attività dedicate alla diffusione delle storie e delle informazioni presenti nei documenti
storici conservati dalla Fondazione.
L’ombra più lunga. Tre documenti, una storia: A.N.M.I.G. 1945-1946 desidera intercettare
la stimolante tematica di ricerca proposta da Archivissima per il 2025 — “Dalla parte del
futuro” — per mezzo di una testimonianza esemplificativa della complessità politica del
secondo dopoguerra, segnato da un immediato e necessario percorso volto alla
costituzione di un presente democratico.
Come nel racconto “Una lapide in via Mazzini” di Giorgio Bassani, la memoria di un
recentissimo passato viene approcciata attraverso un’eredità scomoda ma reale, nella
sua crudezza: la presenza in società, a guerra e regime conclusi, di figure
ideologicamente distanti.
Il contenuto digitale, realizzato in collaborazione con Cinzia Algesi, sarà disponibile dal 6
giugno sul sito di Archivissima.
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