Castello di Racconigi

Ci sono luoghi che conservano intatto l’impalpabile fascino delle loro origini: a Racconigi, una delle maisons de plaisance, parte della cosiddetta Corona di Delizie del regio disegno sabaudo, ci si immerge nell’atmosfera, al tempo raffinata e familiare, della villeggiatura di corte proseguita fino agli anni Trenta.
Il ritmico battere di becchi delle maestose cicogne che nidificano sui grandi vasi dell'attico del castello sembra annunciare i visitatori, introducendoli alla dimora. Il Castello di Racconigi ha un’anima evocativa e stimolante, permeata dalla personalità dei suoi abitanti.
Molte sono le figure e gli eventi ai quali Racconigi ha offerto la sua cornice e delle quali rimangono impronte nel castello e nel parco: l’ultimo zar che qui venne in visita nel 1909 (la piccola Dacia Russa nel parco, che ora è un’accogliente caffetteria, ricorda ancora quei giorni di festa); vi si svolsero il matrimonio di Mafalda di Savoia e il ricevimento di nozze del primo re d’Italia Vittorio Emanuele II (dopo la cerimonia della Palazzina di Stupinigi); dono di nozze e ultima residenza sabauda che accolse l’ultimo re d’Italia prima dell’esilio. Racconigi fu anche la residenza preferita della principessa Josephine di Lorena Armagnac, quinta principessa di Carignano, raffinata intellettuale e viaggiatrice, femme savante che volle costruire un giardino “sensoriale” ricco di “scene” e fabriques, metafora della propria visione della vita, simbolico itinerario esistenziale, mediatore verso lo spazio interiore, teatro della memoria e dell’affannosa ed inesausta ricerca della felicità. A lei si devono molte delle suggestioni offerte dalle passeggiate nel parco, tra queste la Grotta di Merlino.


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