COLLEZIONE ARCHEOLOGICA SALVATORE FALDETTA
La collezione Archeologica Salvatore Faldetta, ospitata nell’elegante Palazzina del Belvedere sul lungomare Regina Margherita, vanta 363 reperti inquadrabili in un orizzonte cronologico che si estende dall’età arcaica (ad eccezione di una giara a staffa micenea del XIII secolo a.C.) alla fine del periodo romano.
La collezione è stata sottoposta a tutela ai sensi della legge 1° giugno 1939 n.1089, con decreto ministeriale 18 ottobre 1978 proposto dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia e nel 1993 i reperti sono stati catalogati redigendo schede RA/I in conformità agli standard previsti dall’ICCD.
I reperti hanno una provenienza essenzialmente pugliese e constano per la maggior parte di forme vascolari, con una sezione dedicata alla coroplastica, manufatti in metallo, faïence, vetro e pasta vitrea, e scultura proveniente dall’area indiana.
Il repertorio ceramico comprende sia classi di materiali di provenienza indigena: come olle e trozzelle geometriche e sub geometriche, ceramica a fasce, sovraddipinta nel c.d. “stile di Gnathia”, una pàtera ad ovoli policroma, hydriai miniaturistiche, unguentaria; sia di derivazione dal repertorio greco, come le coppe di tipo ionico B2; e sia classi di materiali di provenienza greca come gli aryballoi (pirifomi e globulari), alabastra, kotilai e pissidi di produzione corinzia, lekythoi attiche a figure nere e kylikes attiche a vernice nera di tipo C.
Tra la ceramica italiota a figure rosse presente nella collezione, di notevole pregio è un cratere a campana proto apulo, del secondo venticinquennio del IV secolo a.C. attribuito dal prof. Arthur Trendall alla cerchia del pittore di Tarpoley. L’importanza è nella rarità della decorazione, dove sono rappresentate due maschere teatrali femminili al contrario della più comune rappresentazione di una sola maschera presente in altri esemplari a figure rosse. Un riferimento al vaso per la sua particolarità scenica, compare nel saggio scientifico “The Oxford Illustrated History of Theatre” edito da J. Russel Brown.
Tra i manufatti in metallo sono presenti fibule, anelli, una stadera, pinzette chirurgiche ed uno specchio di produzione magno greca in bronzo, un peso da telaio ed un ceppo d’ancora in piombo ed un falcetto in ferro. In ultimo, la collezione comprende alcune lucerne romane e vari contenitori in vetro.
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